While agriculture multinationals like Syngenta and Bayer care only about profits, their bee-killer pesticides put bees and other pollinators at risk. Without bees and their natural pollination global food production would be severely damaged.
− Marianne Künzle, Greenpeace Svizzera
Pochi anni fa, abbiamo avuto la grande fortuna che uno sciame di api selvatiche si è insediato in uno dei nostri alberi d’ulivo secolari. Le api selvatiche, come diverse specie di bombi sono impollinatori importanti e in via di estinzione. Per noi, è stato un impulso importante per dedicarci a quegli insetti così importanti che Einstein ha voluto affermare che all’uomo, qualora “l’ape scomparisse dalla faccia della terra, non resterebbero che quattro anni di vita.”
I problemi delle api non sono scindibili dagli argomenti che la Fondazione Agriculture affronta: loro sono i primi indicatori della salute ambientale. L’80% dell’impollinazione viene svolta dalle api cui numero è in costante declino. Sono minacciate da malattie, un’agricoltura industrializzata e l’uso indiscriminato di fitofarmaci. Una sana alimentazione, invece, ha bisogno di una sana agricoltura che rispetta la biodiversità e gli equilibri naturali.
Greenpeace non ha dubbi. Nel dossier appena uscito (gennaio 2017) si afferma:
“Una sempre più vasta letteratura scientifica mostra che, provocando la perdita di biodiversità, distruggendo gli habitat di foraggiamento e affidandosi indiscriminatamente a sostanze chimiche tossiche per controllare piante infestanti e parassiti, l’agricoltura industriale sta minacciando il futuro degli insetti impollinatori, dai quali l’agricoltura dipende.”
Il pdf del dossier di Greenpeace si trova qui